Il territorio di Cassandra

 

L’antica Olinto

Arroccata in un luogo prescelto che domina la piana, era una città di età Classica architettonicamente e strutturalmente esemplare. Fin dagli inizi degli scavi intrapresi negli anni ’20, offrì preziose informazioni sul disegno urbanistico degli insediamenti della zona con le sue strutture architettoniche, ampie e parallele strade, spazi pubblici e, in generale, con una concezione urbanistica ippodamea. Per evitare il caldo torrido dell’estate si consiglia di visitarla la mattina presto in quanto dovrete camminare a lungo. Quando arrivate sulla collina settentrionale, vedrete e comprenderete il modo in cui era organizzata la vita quotidiana 2500 anni fa. Ogni quartiere è costituito da 10 case con un cortile interno comune, acqua corrente ed un evoluto sistema di fognature. Per raggiungere il sito, guidate da Nikiti verso Nea Moudanià e appena passato Kalives di Polygiros, vedrete le indicazioni sulla destra.

Grotta di Petralona

Si trova sulle propaggini occidentali del Monte Katsikà, poco fuori dall’omonimo villaggio di profughi di Petralona, 20 km a nord ovest di Nea Moudanià. La grotta di Petralona ha impressionanti ambienti di stalagmiti, ma ciò che la rende così particolare è il fatto che vi sia stato ritrovato un cranio umano conservato nella stalagmite. Ha 250.000 anni ( 500.000 secondo altri). Apparteneva ad un uomo di 30-35 anni, molto anziano per l’epoca, in quanto la vita media non superava i 25 anni. I ritrovamenti mostrano che uomini e animali utilizzarono la grotta come riparo per 700.000 anni. Oltre al cranio di uomo preistorico, sono stati scoperti ossi di animali ora scomparsi dalla Calcidica come orsi, leoni delle caverne, rinoceronti, iene, cervi. La configurazione delle stalagmiti rende la grotta una tra le più belle d’Europa. Si distinguono le stalagmiti nane che si sono sviluppate sul pavimento di un ambiente. Di fianco alla grotta troverete il Museo Antropologico di Petralona, tel. +30 23730 71671

Il Canale di Potidea

Potidea era una colonia di Corinto del VII secolo a.C. e giocò un ruolo significativo nelle guerre del tempo. La sua opposizione alla Lega Ateniese fu una delle cause della Guerra del Peloponneso. Non sappiamo con esattezza quando venne inaugurato il canale, l’unica cosa certa è che avesse una lunghezza di 1250 m ed una larghezza di 40 m e che esisteva già nel I secolo d.C. Si pensa lo abbia progettato e realizzato re Cassandro di Macedonia 400 anni prima, al fine di agevolare la navigazione e proteggere la città. L’istmo della penisola di Cassandra tagliato dal canale era protetto da un sistema di fortificazioni della stessa lunghezza ed impediva l’attacco da terra. È possibile un rifacimento sotto Giustiniano. Oggi sopravvivono solo lacerti di mura ed il basamento di una torre angolare sul Golfo Termaico.

Afyto

Si trova nella penisola di Cassandra, Afito è un vivace villaggio con un’incantevole vista sul mare da una relativa altezza. Offre ristoranti, negozi, cafè, bar e molte splendide case costruite da maestranze del luogo nella tipica pietra calcarea. Nelle case aperte alla visita vale la pena osservare con attenzione le opere di Katzani e del pittore Parali. Un altro luogo d’interesse è la chiesa centrale di Aghios Dimitri, fondata alla metà del XIX secolo unico esempio di basilica a cupola in Calcidica. Sulla maggior parte delle case di Afito popolari incisioni informano il visitatore sulla data di realizzazione e sul primo proprietario. Per raggiungere Afito attraversate il canale di Potidea, superate Nea Focea e troverete la relativa segnaletica sulla sinistra.

 

Calcidica Centrale

 

Il Museo Archeologico di Polygyros

Si trova nella piazza dei Caduti al centro di Polygyros. I reperti coprono un lasso di tempo che oscilla dall’Età del Bronzo all’epoca romana. Vale la pena vedere il kouros incompiuto ed una kore che si datano al VI secolo a.C. , ritrovati nelle acque dell’antica Stagira, il busto di Acanthos ( del V secolo a.C.) decorato da immagini dipinte e le statue di Stratonio che con ogni probabilità risalgono alla fine del I secolo a.C. ; la cosiddetta “ Dama di Stratonio” ed una statua maschile. Vi si trovano inoltre armi e gioielli dal basso arcaismo all’età Classica,come anche ritrovamenti da Olinto. In un ambiente separato potrete vedere la mostra dal titolo “tre colonie di Andros in Calcidica: Sani, Acanthos, Stagira”. Aperto dalle 8.30-15.00, chiuso il Lunedì, tel. +30 2371022148.

Antica Stagira

Uno dei più significativi siti storici della Calcidica si trova sulla penisola di Liotopi, vicino al villaggio di Olimpiadas. L’antica città è stata fondata su due colline- la costiera a nord e la più estesa a sud. Lo scavo è iniziato nel 1990 e ha dimostrato che la prima colonia fu abitata da coloni di Andro alla metà del VII secolo a.C. Più tardi giunsero quindi i Calcidesi per insediarvisi. L’aumento demografico portò all’estensione della città sulla seconda collina agli inizi del V secolo a.C. Successivamente venne costruita la fortificazione che circonda la città con torri fortificate. Nell’agorà, che si trova nell’avvallamento tra le 2 colline, è stata indagata una doppia stoà con pubblici magazzini e negozi. Gli scavi hanno inoltre portato alla luce l’acropoli, i templi, le case ed altri edifici che potrete visitare facendo il giro sia dall’ingresso della collina nord, vicino alla spiaggia di Sykia, sia dalla cima della collina della collina meridionale dove si trova l’acropoli, offrendo una splendida vista su di essa. Per ulteriori informazioni tel. +30 2310801402.

Il Castello di Ouranoupoli

La torre di Prosforiou, simbolo di Ouranoupoli, si ritiene costruita nel XII secolo ed è la più grande e meglio conservata della Calcidica. Il complesso è formato dal castello bizantino, dalla fortificazione e dal cantiere navale del 1865. appartenne alla proprietà di Prosforion, l’attuale Ouranoupoli ed il Monastero di Vatopedi vi aveva già il suo nucleo originario nel 1018. Nel 1379 il signore di Salonicco Ioannis Paleologo vi risiedette. A seguito di un terremoto nel 1585 subì gravi danni e nel 1858 risultava disabitato. Negli stessi anni però iniziò un’opera di ristrutturazione da cui prese il moderno aspetto. Nel recente passato si incrociò con al storia dei coniugi Loch che vi abitarono. Il consolidamento ed il restauro del castello avvenne per intervento della X Eforia alle Antichità Bizantine. Oggi è aperto alle visite e funziona anche come spazio espositivo. Troverete reperti archeologici da Ouranoupoli e la BA Calcidica, una stanza con oggetti appartenuti alla famiglia Loch e creazioni del Monastero di Athanito. All’ultimo piano della torre, con una splendida vista, si trovava una piccola chiesa. Tel. +30 2377071651

Il Monastero di Zygou

Si trova a 2 km da Ouranoupoli, è una delle bellezze più significative della Calcidica. Benchè esista una continua attività di scavo al monastero, il sito è aperto al pubblico e corredato di cartelli esplicativi. Decine di persone ogni giorno vengono qui in estate. In accordo con il responsabile scientifico, l’archeologo I. Papangelo, ciò che rende questo monastero particolarmente interessante è il fatto che permette a visitatori ed esperti di studiare attraverso esso i monasteri del Monte Athos, dal punto di vista archeologico, della struttura e dell’organizzazione dei luoghi di preghiera. Il monastero di Zigou venne costruito nel X secolo e nel 1198 era già un eremo. Appena si costruì ciò che di antico ci resta sul Monte Athos. Il monastero era dedicato al profeta Elia ed il primo riferimento noto di Zagou nella penisola di Athos risale al 942. Sembra che attorno al 1206 un comandante Franco accorso a saccheggiare il Monte Sacro si sia stabilito nel castello, per questo il monastero è anche detto Francokastro. Come dimostrato dagli scavi venne fondato in un luogo dove erano già presenti insediamenti del IV secolo a.C. La costruzione della chiesa principale con le sue due cappelle iniziò nel XI secolo, alternando 4 fasi edilizie. I pavimenti sono decorati da splendidi marmi. Durante la vostra visita scoprirete inoltre le tracce dei forni, del mulino, del “lino” (torchio) e la “tavola”.

Arnea

Il più bel paese della Calcidica settentrionale ( 72km da Nikiti e 35 da Polygyros) è inoltre il più grande della regione. Fino al 1928 il suo nome era Liarinkova ed è riportato per la prima volta su un manoscritto della fine del XIV secolo come fondo del Monastero Kastamonito del Monte Athos. Pare che il villaggio sia stato costruito nel XVI secolo da coltivatori attorno all’antica fonte dell’ “aeroplano” che si trova nella piazza principale. L’acqua della fonte scorre attraverso un pezzo di aeroplano e la tradizione vuole che chi beva da qui si sposerà con un abitante di Arnea. Attorno alla piazza vi sono isolati dove ammirare le pittoresche case costruite con la tradizionale architettura macedone, dipinte con vivaci colori. A nord della piazza si trova il famoso Palazzo Iatrou, oggi è il Museo del Folklore ( se volete visitarlo contattate tel. +30 23723 50121). scendendo verso la strada principale vi troverete davanti alla famosa scuola del 1871 detta scuola cittadina di Liarinkova. È la migliore costruita del XIX secolo in Calcidica e dal 1990 vi si trova il Comune. Un campanile del 1889 si trova di fronte. Di fianco si trova la chiesa di Santo Stefano e di fronte la vecchia locanda che ora è una foresteria. La chiesa è stata eretta nel 1812, prese fuoco nel 1821, venne ricostruita per poi bruciare ancore nel 2005. durante i lavori di restauro del 2006 al di sotto si scoprirono i resti di 3 chiese: una paleocristiana, una bizantina con dipinti di Santi una post bizantina costruita prima del 1812. solo a 2 km a nord del paese verso nord si trova un magnifico bosco di 12.5 ettari con antiche querce. Il giardino di Aghia Paraskevì ospita un bar ed un ristorante.

Monte Athos

La leggenda racconta che durante la battaglia tra gli Dei ed i Giganti Athos, un gigante tracio, lanciò una spaventosa pietra contro Poseidone ma gli scivolò dalle mani e cadde nel Mare Egeo creando la penisola dell’Athos. Secondo la tradizione cristiana il Monte Athos venne donato dal Signore alla Vergine come “ giardino e paradiso ed anche salvezza, rifugio per coloro che cercano la Pace”. Su questo territorio che si allunga nel mare da centinaia di anni i monaci hanno dedicato la loro vita alla pace, alla preghiera ed al monachesimo. Si annovera come Monumento dell’Eredità Mondiale ed è una Repubblica nota con il nome di “Repubblica Monastica Autonoma del Monte Athos”. Oggi esistono 20 monasteri sul Monte Sacro. In accordo le informazioni, i primi eremiti arrivarono nel IV secolo. I primi storicamente accertati ( IX secolo) erano Pietro e Athoniatis ed Euthimios e Neos. I primi asceti si insediarono soli o in piccoli gruppi e portarono con loro l’antica tradizione orientale-cioè l’austero digiuno e la preghiera. Il grande cambiamento dell’ascetismo sul Monte Athos avvenne quando Athanasios ed Athoniatis nel 963 con il sostegno dell’imperatore Nikiforo Foca, fondarono il primo monastero Meghisti Lavra. Nel 971 l’imperatore Iannis Tsimisco firmò il famoso Trattatogeneralmente conosciuto come Trago poiché scritto su una pelle di capra- cioè l’insieme delle regole e della disciplina del monachesimo di Athoniatis che continua a governare i monasteri ancora oggi. Una tra le norme più severe è il cosiddetto AVATON proclamato dall’imperatore Costantino IX Monomachos nel 1046 che vieta l’ingresso alle donne.

BISANZIO Il sistema organizzativo monastico del Monte Athos presto si estese e guadagnò adepti spirituali in tutto l’Impero Bizantino. I monasteri divennero economicamente indipendenti non solo grazie alla benevolenza e all’appoggio degli imperatori ma anche per la loro posizione geografica affacciata sul mare. Gradualmente divennero grandi, fortificati complessi che comprendono non solo le celle dei monaci ma anche tutte le indispensabili strutture di servizio. Quasi subito il Monte Sacro attirò monaci da diversi paesi acquistando un carattere ortodosso molto forte. L’invasione dei Franchi durante la IV Stavroforia e gli aggressivi attacchi ai monasteri da parte della Compagnia Catalana d’Oriente ( 1307-1309)peggiorarono i rapporti con l’Occidente. Nel XIV la storia dei monasteri si caratterizzò per i disastrosi attacchi di pirateria da parte degli Emiri turchi dell’Asia Minore. Le continue minacce sono il motivo di un’architettura fortificata che si è evoluta nei secoli.